Interlacciatura

L'interlacciatura è una tecnica che permette di unire tra loro più capi di filo creando un ambiente ad alta turbolenza per consentire l'unione dei filamenti. Questa tecnica permette di ottenere un filato robusto e compatto, e può essere utilizzata sia per unire tra di loro bave tessili della stessa natura, che per elasticizzare fili saldando l'elastomero a una o più bave tessili. Si tratta di una procedura sofisticata, che consente di creare fili completamente personalizzati secondo le esigenze del cliente, sotto ogni punto di vista.

Interlacciatura Tessile ad aria compressa

Questa tecnica tessile prevede la creazione di una vera e propria saldatura a punti tra due o più bave, utilizzando un semplice principio fisico: la torcitura data dall'immersione in un ambiente altamente turbolento. Nel settore tessile, il sistema di interlacciatura più efficiente e diffuso prevede il passaggio del filo attraverso un ambiente reso turbolento grazie all'impiego di aria compressa. Le macchine ad aria compressa sono in grado di saldare tra loro due o più fili, anche di materiali diversi. È perciò possibile creare, senza spiralatura, filati elasticizzati anche molto sottili.

Il passaggio del multifilamento nel macchinario con un ambiente ad alta turbolenza provoca un attorcigliamento delle fibre. Lungo il filo lavorato, saranno presenti i cosiddetti "punti di interlacciatura": si tratta dei veri e propri punti di saldatura tra le fibre. La frequenza e la distanza di questi punti determineranno anche la resistenza meccanica del filo ottenuto.

Ma questa tecnica non è utile unicamente per saldare tra di loro più fili, anzi: un passaggio in un macchinario di questo tipo di un singolo filo già lavorato o semilavorato permetterà di aumentarne notevolmente la resistenza meccanica e la resistenza alla trazione.

Altri metodi di lavorazione

Il filato interlacciato viene per lo più creato con macchinari che creano un ambiente ad altissima turbolenza grazie all'aria compressa, ma questa soluzione - sebbene sia quella più ampiamente adottata grazie alla sua grande efficienza, e all'economicità - non è certamente l'unica.

Infatti, alcuni macchinari possono creare un filato interlacciato impiegando anche altri fluidi per la creazione della turbolenza necessaria all'attorcigliamento delle fibre: acqua, ad esempio, ma anche particolari gas, e perfino vapore. Naturalmente, la scelta del fluido corretto in cui immergere le bave da interlacciare dipende molto dalle bave impiegate per la creazione del filo, e dal risultato atteso in termini di resistenza e spessore del filo da produrre.

Filato Interlacciato per risultati resistenti e di fantasia

Il procedimento di creazione di un filo interlacciato, come abbiamo illustrato qui sopra, prevede il passaggio di più bave all'interno di un ambiente caratterizzato da un'elevata turbolenza. Questa turbolenza permette di ritorcere rapidamente e molto efficacemente le bave, di fatto saldandole tra di loro in più punti, distribuiti in maniera più o meno casuale per tutta la lunghezza del filo. La densità di questi punti di saldatura determinerà, naturalmente, la robustezza del filo stesso.

In linea generale, la produzione di filati interlacciati è consigliabile per chi ricerca fili caratterizzati da un'elevata robustezza, e da una grande capacità di resistenza alla trazione. Infatti, la presenza di più punti casuali di saldatura, distribuiti casualmente ma con elevate densità lungo tutto il filo, permette di distribuire in maniera più equilibrata le eventuali tensioni applicate sul filo. Per questo motivo, spesso questa procedura viene applicata anche a fili a capo singolo, già semilavorati: si tratta di una tecnica molto utile per rendere più resistente il filo.

Questa particolare tecnica di saldatura dei filamenti permette di creare filati di fantasia con fili di ogni tipologia, anche multicolore, o elasticizzati, in tempi brevi e con eccellenti risultati in termini di resistenza: la soluzione ideale per moltissime applicazioni, anche nel tessile di alta gamma.