Certificazione BCI

Better Cotton Initiative per una coltivazione sostenibile

La BCI, acronimo di Better Cotton Initiative, è un'organizzazione no-profit nata nel 2005 con l'obiettivo di promuovere una coltivazione più sostenibile e consapevole del cotone in 21 diversi paesi, combattendone al contempo gli impatti negativi legati alla sua lavorazione. Nello specifico la BCI si impegna a:

  • ridurre l'impatto sull'ambiente della coltivazione e produzione del cotone;
  • sostenere lo sviluppo economico delle aree di produzione del cotone;
  • migliorare la catena di fornitura tra paesi;
  • garantire la credibilità del progetto.

Ad oggi solo il 25% circa della produzione mondiale di cotone avviene in modo sostenibile; la coltivazione del cotone è infatti ancora strettamente legata ad alcune bad practices, tra cui lo spreco delle risorse idriche, l'impiego massiccio di pesticidi, il ricorso al lavoro minorile e l'impossibilità di far fronte in modo adeguato ai cambiamenti climatici.

Negli anni la BCI ha acquisito diversi partner, come ad esempio la Segreteria di Stato dell'Economia (SECO) e il WWF, fattore che hanno permesso oggi di arrivare ad avere il 12% della produzione mondiale di cotone conforme agli standard stabiliti dall'organizzazione. L'ambizioso progetto della BCI non riguarda esclusivamente il metodo di lavorazione del cotone e il suo impatto sull'ambiente, ma si rivolge anche ai lavoratori stessi: la partnership tra Better Cotton Initiative e associazioni umanitarie quali la Fondazione Terre des Hommes ha infatti lo scopo di prevenire l'impiego di lavoratori bambini e minorenni in paesi dove la pratica è ancora diffusa, come nel caso dell'India.

Cotone Certificato BCI: come viene prodotto

Si può guardare alla BCI come ad un programma olistico, che riguarda cioè la sostenibilità a 360°, ambientale, economica e sociale. Scendendo più nello specifico, il cotone certificato BCI viene definito tale quando vengono applicati i sette principi dello standard stabilito dall'organizzazione:

  • coltivazione e produzione del cotone con il minimo impatto sull'ambiente circostante;
  • corretta gestione delle risorse idriche;
  • salvaguardia della salute dei terreni;
  • supporto della biodiversità e uso responsabile dei terreni;
  • garanzia della qualità delle fibre;
  • offerta di condizioni di lavoro dignitose;
  • uso di un sistema di gestione delle risorse e del lavoro efficace ed efficiente.

Dal 2005 Bosifil si impegna ad utilizzare cotone da certificazione BCI per offrire ai propri clienti prodotti di alta qualità realizzati nel rispetto degli standard ambientali e sociali. L'adesione dell'azienda alle pratiche definite dalla BCI rappresenta un grande passo avanti nella produzione di filati per l'abbigliamento e l'arredo, una vera e propria rivoluzione dal basso per un futuro più sostenibile e attento alle condizioni dei lavoratori.

Un futuro sostenibile per la filiera tessile

Affinché il cambiamento nella lavorazione e produzione del cotone avvenga è necessario del tempo: per questo motivo gli standard introdotti dalla BCI sono stati graduali e hanno visto la coltivazione del cotone certificato BCI affiancarsi, e non sostituire, le coltivazioni tradizionali.

In altre parole, al momento il cotone da certificazione BCI viene prodotto separatamente rispetto al cotone convenzionale. Per aiutare nel concreto i lavoratori e promuovere tale cambiamento, la BCI ha organizzato dei training mirati che si rivolgono proprio a questi lavoratori e che dal 2005 hanno portato al raggiungimento di risultati apprezzabili.

In circa 16 anni di attività, infatti, si è registrato un calo considerevole dell'utilizzo di pesticidi e un uso più oculato e attento delle risorse idriche con conseguente aumento dei raccolti. Un ultimo punto da considerare è che la BCI non si rivolge solo alle coltivazioni su larga scala e quindi ai grandi proprietari terrieri, ma mira a consapevolizzare anche i singoli coltivatori creando un cambiamento di lungo periodo. Solo attraverso un approccio su più fronti sarà dunque possibile alzare l'asticella percentuale e arrivare ad una coltivazione sostenibile completa.